Ultimatum di Schlein a Michele Emiliano: ‘E’ necessario un cambio di passo’. E se il governatore accettasse la candidatura alle europee?

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«Michele, devi candidarti alle Europee». «No grazie Elly, devo finire il mandato alla regione Puglia». «Almeno pensaci, ci aggiorniamo». Questo, lo scambio avvenuto fra la segretaria del Pd Elly Schlein e il governatore Michele Emiliano durante la festa dell’Unità a Torre Suda, in Salento, in una pausa fra un dibattito e l’altro.

Oggi, questa opportunità, può divenire realtà. Schlein, nonostante la vicenda Bari,  punta a un successo  alle prossime europee che raccolga qualcosa  in più rispetto ai sondaggi attuali. Elly deve schierare in campo i “fuoriclasse” del centrosinistra, cioè governatori e sindaci che continuano ad amministrare i loro territori. In prima linea c’è proprio il presidente Emiliano e il collega campano Vincenzo De Luca, ma anche il toscano Giani passando per Stefano Bonaccini.

‘Ho chiesto a Emiliano di dare seguito a quello che ho detto venerdì scorso a Bari: tenere lontani trasformisti, transfughi dal centrodestra e persone sul cui rigore morale vi sia la minima ombra’,  dice Elly Schlein,   ‘Nel Pd che stiamo ricostruendo gli interessi sbagliati e le modalità opache devono trovare porte chiuse e sigillate.  Mi aspetto che proceda dunque a un netto cambio di fase, che non può tradursi in una mera sostituzione di chi è uscito, ma solo in un concreto rinnovamento degli assetti di governo regionale che sancisca un nuovo inizio, su basi diverse. Su questa linea confido che Emiliano operi in tempi brevi e con risultati tangibili’.

Emiliano, con una nota fa sapere: ‘In questi giorni ho approfondito con Elly Schlein i termini della situazione che si è determinata a seguito di iniziative giudiziarie che, pur non avendo riferimento ad alcuna attività della Giunta regionale, non possono lasciarci indifferenti e meno che mai inermi. Darò quindi seguito alle indicazioni della segretaria con la quale condividiamo la necessità di voler dare il segno a un netto cambio di fase che dia il senso di una storia dedicata al presidio di legalità e alla lotta a ogni forma di criminalità anche attraverso l’attività politica quotidiana’.

A rischio crisi in consiglio regionale, Bonaccini cede, anche se aveva allontanato le voci di un rimpasto completo dopo l’addio alla giunta e alla maggioranza dei 5S.

Schlein scenderà in campo in prima persona a dimostrazione di quanto il Nazareno consideri le Europee la madre di tutte le battaglie e non è escluso che potrebbe esserci una successiva  “chiamata alle armi” per Emiliano in merito alle elezioni europee. Una eventuale risposta positiva guasterebbe i giochi presenti e futuri in vista delle prossime scadenze elettorali. Se il governatore pugliese dovesse candidarsi in Europa dovrà dimettersi in anticipo dalla presidenza della Regione Puglia creando a breve l’ipotesi – mai verificatasi in precedenza – di elezioni anticipate che potrebbero svolgersi già nel 2024. Una condizione che cancellerebbe l’ambizione del terzo mandato. A rendere più complicato il quadro c’è il fatto che la doppia candidatura di Emiliano e del sindaco di Bari Antonio Decaro, già proiettato verso Bruxelles, potrebbe determinare un flop elettorale per entrambi. Il tutto in un quadro di grande incertezza considerando che la legge “salva-legislatura”, approvata nel 2022 dal Consiglio regionale pugliese, è stata in parte affossata dalla Corte Costituzionale. Il testo prevede un allungamento fino a nove mesi del mandato regionale nel caso in cui (esattamente quello in discussione) il governatore in carica si dovesse dimettere per candidarsi alle europee.

In caso di elezione al Parlamento europeo, Emiliano avrebbe sei mesi di tempo per decidere se restare al suo posto o “volare” altrove.

«In Regione Puglia il problema del terzo mandato non esiste. Noi non abbiamo limiti di mandato, in teoria il presidente si può ricandidare 100 volte. La questione era di natura politica, sulla opportunità di un terzo mandato. Vedo che sia l’Anci (Associazione nazionale dei comuni, ndr) che la conferenza delle regioni, hanno preso una posizione favorevole al terzo mandato», afferma Michele Emiliano rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto delle polemiche scatenate dalla bocciatura della proposta sul terzo mandato per i governatori.

«Il problema politico – ha aggiunto Emiliano – non esiste più c’è solo una questione legata alla opportunità, sia per me sia per la mia coalizione di ricandidare lo stesso presidente.  Devo dire che se ce ne sarà la necessità, io sono pronto a ricandidarmi per la terza volta. Se viceversa ci sono idee diverse, le discuteremo».

Il governatore ha sostenuto che la sua «volontà di lavorare per la Puglia è totale. Non credo che avrei le stesse motivazioni in nessun’altro ruolo questo lo ammetto», ha continuato ricordando che «quando mi hanno offerto di fare il candidato per le elezioni europee ho detto ‘non è cosa per mè, con tutto il rispetto per il Parlamento europeo».

«Io – ha concluso Emiliano – sono uno di quelli che ha grande esperienza e motivazione in giornate come quella di oggi in cui si risolvono problemi concreti, parlare di massimi sistemi non è stato mai il mio forte».

Nessuno osa immaginare che cosa succederebbe se – tecnicamente è possibile – alla fine decidesse di accontentare il diktat della segretaria Schlein per poi non muoversi dal suo ufficio alla Regione Puglia.

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