Un dipendente su tre in Italia a rischio burn out

Date:

Non sono soltanto medici e personale sanitario (circa metà dei professionisti italiani del settore) a soffrire di burn out da stress lavorativo: secondo dati Censis, un terzo dei dipendenti in Italia è a rischio burn out, con annesso malessere psicofisico legato al completo distacco emotivo dalle esperienze vissute in ambito lavorativo e personale. I dipendenti più giovani sembrano soffrire di più: ben il 47,7% di loro dichiara di aver sperimentato sensazioni di “esaurimento, estraneità e distacco dal lavoro”, per citare il rapporto, mentre a sentirsi allo stesso modo è soltanto il 23% dei lavoratori più anziani.

Per quanto il lavoro risulti quindi essere causa di sofferenze, più o meno sentite, quasi tutti i dipendenti sono convinti che dovrebbe, invece, contribuire in maniera positiva al proprio “benessere olistico”: lo pensa l’83,4% degli intervistati. Percentuale coerente con l’impatto che i problemi lavorativi hanno sulle loro vite private: il 36,1% dei dipendenti dichiara che minano i rapporti umani con amici e famiglia. Numeri difficili da ignorare che sottolineano, ancora una volta, l’urgenza di cambiare paradigma. In Europa, qualcuno ci ha già provato e l’esperimento sembra essere “estremamente riuscito”: in Inghilterra, per esempio, la settimana corta ha aumentato sia la produttività delle aziende che il benessere dei lavoratori; in Belgio è già possibile, per chi lo voglia, condensare le proprie ore lavorative settimanali in quattro giorni piuttosto che cinque; l’esempio islandese, poi, è quello che ha spinto alcuni Pesi europei a dare un’opportunità ad un sistema molto più flessibile e a misura di dipendente.

Il modello islandese prevede, a parità di salario, una riduzione delle ore lavorative settimanali da 40 a 35. Il risultato? Un’economia in forte crescita, che ha fatto e farà (secondo le stime) meglio di tutte le economie avanzate europee. E per quanto si tratti di un paese con appena 400 mila abitanti (soltanto il numero degli abitanti di Roma è sette volte più grande) ha creato un nuovo modo di vedere il lavoro che, nel lungo periodo e con i giusti investimenti, potrebbe diventare replicabile per altre economie.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Usa, Trump licenzia 300 dipendenti dell’Agenzia per la sicurezza nucleare

Il dipartimento statunitense per l'Efficienza Governativa (Doge), guidato da...

Mondo del lavoro e salario minimo

“A Taranto e a Bari abbiamo incontrato il mondo...

Lucca, incidente sul lavoro in cartiera: morto 52enne

Una nuova tragedia sul lavoro è avvenuta nel nostro...

Ssn: in burn out per metà

I dati preoccupanti arrivano dal terzo Rapporto sulla Salute...