Un nuovo farmaco “a doppio attacco” per il COVID-19

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La rivista Biology Direct (BMC) ha pubblicato online uno studio sul COVID-19 condotto da un gruppo di ricerca Internazionale coordinato dall’Università di Roma Tor Vergata (Michela Murdocca, Federica Sangiuolo del laboratorio di Giuseppe Novelli), l’Università Federale di Rio de Janeiro (Brasile), l’Istituto di Scienze Biomediche della Difesa (Roma), l’Università di Mons (Belgio), l’Università della Louisiana (USA), in collaborazione con Sapienza, CONI e Università di Urbino. I ricercatori, utilizzando una metodologia bioinformatica, chimica, e biologica hanno identificato e caratterizzato una nuova molecola (TL1228) capace di legarsi simultaneamente a una proteina del virus SARS-CoV-2 (3CLpro) e alla proteina GRP78 dell’ospite neutralizzando la capacità infettiva del virus. TL1228 appartiene alla classe dei farmaci gemelli, una nuova classe di composti farmaceutici progettati per legarsi simultaneamente a due distinti “obiettivi”, a doppio attacco appunto! Questo approccio innovativo mira a migliorare l’efficacia terapeutica, migliorare le proprietà farmacocinetiche e ridurre al minimo gli effetti collaterali sfruttando gli effetti sinergici dei farmaci combinati. I farmaci gemelli vengono già utilizzati in oncologia e nella terapia delle malattie cardiovascolari. Agendo su due target differenti ma che interagiscono tra loro per favorire l’ingresso e la replica virale nelle cellule, la molecola TL1228 si candida a divenire un antivirale efficace per il COVID-19, ma potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per combattere altri virus. TL1228, bloccando GRP78 impedisce l’ingresso di SARS-CoV-2 nelle cellule ospiti perché simultaneamente neutralizza la proteina 3CLpro del virus. Interrompere il dialogo tra le proteine GRP78 e 3CLpro – afferma il prof. Novelli, coordinatore dello studio – è fondamentale per non consentire al virus di sfruttare le nostre cellule per fare copie di sé stesso e disseminarli. È interessante osservare che TL1228 – dichiara la prof.ssa Sangiuolo – abbassa significativamente i livelli di diverse citochine pro-infiammatorie, riducendo così il rischio di una reazione spropositata dell’ospite all’infezione. Ciò lo rende particolarmente efficace come antivirale a largo spettro, somministrabile anche per aerosol.TL1228 ha dimostrato una certa efficacia antivirale contro le varianti di Omicron, indicando che lo sviluppo futuro di composti più potenti in questa classe potrebbe trarre vantaggio dalle sue proprietà multivalenti, migliorando la resistenza alla fuga virale – afferma il prof. Jean Jacques Vanden Eynde dell’Università di Mons (Belgio).La ricerca, frutto di una collaborazione interuniversitaria, è stata realizzata grazie ai finanziamenti del Ministero Università e Ricerca (PRIN 2022), e da Fondi Europei Horizon (UNDINE 10.3030/101057100).

Riferimenti:Segreteria Sezione Genetica Medica Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”novelli@med.uniroma2.it // genetica@med.uniroma2.itArticolo: https://biologydirect.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13062-024-00523-9

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