Si rincorrono in questi giorni, per Biden, voci di una sua possibile uscita di scena, proprio per i motivi di salute che sembrano affliggerlo. La più insistente è che un mese prima della Convention nazionale dei democratici che si terrà dal 19 al 22 agosto presso lo United Center di Chicago, in cui i delegati selezioneranno i candidati del partito a presidente e vicepresidente nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024, lo stesso Biden dovrebbe ritirarsi.
Cresce la preoccupazione riguardo lo stato di salute di Biden, apparso confuso e vacillante, e dopo i dubbi espressi da Nancy Pelosi, il deputato del Texas Lloyd Doggett è il primo democratico a chiedere il ritiro del presidente. A seguito della poco convinta performance di Joe Biden nel duello televisivo con il rivale Donald Trump, un gruppo di governatori democratici ha chiesto un incontro con il presidente. Viste le condizioni dell’81enne, non più così vivaci, i democratici iniziano a temere l’esito delle prossime elezioni presidenziali, previste nel mese di novembre.
E mentre, riferiscono fonti dell’ala dem alla Cnn, i governatori attendono la convocazione alla Casa Bianca, c’è chi assume una posizione più decisa.
Lloyd Doggett, deputato democratico del Texas, su Biden ha dichiarato: “Dovrebbe prendere la dolorosa e difficile decisione di ritirarsi”.
Le parole di Doggett non celano una mancanza di rispetto, la decisione di esporsi “non è stata presa alla leggera”. Tuttavia, sottolinea il texano, “l’impegno di Biden è nei confronti del Paese e per questo chiedo che si ritiri”.
Sui risultati del dibattito televisivo si è espressa anche l’ex speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi.
Ad 84 anni già compiuti, Pelosi ha affermato ai microfoni del broadcast televisivo MSNBC che è “legittimo interrogarsi sullo stato di salute del presidente. È legittimo – ha continuato la dem – chiedersi se è stato un caso o c’è un problema. È legittimo chiederselo per tutti e due i candidati.
Pelosi ha precisato di non aver avuto modo di parlare con Biden dopo il dibattito, ribadendo tuttavia che il presidente “ha avuto una cattiva serata ma ha una visione, ha conoscenza, ha buon senso e pensa in modo strategico e non dobbiamo dimenticarci qual è la posta in gioco alla elezioni”.
L’ultimo editoriale del New York Times rappresenta un duro colpo per Joe Biden: il giornale ha criticato apertamente la sua capacità di continuare la corsa verso la Casa Bianca, a seguito del primo dibattito televisivo in cui l’attuale presidente Usa si è esibito in una performance piuttosto debole.
“Per servire il suo Paese, il presidente Biden dovrebbe abbandonare la corsa“. È questo il titolo dell’editoriale del New York Times, scritto in risposta al dibattito televisivo in cui l’attuale presidente degli Stati Uniti ha mostrato notevoli difficoltà contro il tycoon.
Il commento avverte inoltre che “Donald Trump ha dimostrato di rappresentare un pericolo significativo per la democrazia“, aggiungendo che “se dovesse tornare in carica, ha promesso di essere un presidente di tipo diverso, senza i freni dei controlli del potere intrinsechi nel sistema politico americano”.
Michelle Obama è l’unica tra i democratici considerati possibili sostituiti di Joe Biden nella corsa per la Casa Bianca che potrebbe battere Donald Trump. E’ quanto emerge da un sondaggio Reuters/Ipsos, che registra come l’ex first lady – che ha sempre negato di voler scendere in politica – avrebbe un ampio vantaggio sull’ex presidente, il 50% contro il 39%. Tra gli altri democratici presi in considerazione dal rilevamento, la vice presidente Kamala Harris, che sarebbe sconfitta per un punto da Trump, 42% contro il 43%. Mentre il governatore della California, Gavin Newsom, viene dato indietro di 3 punti, e la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer di 5.
A differenza di altri sondaggi, questo poll non registra un arretramento di Biden dopo il dibattito e descrive il duello tra Biden e Trump come un testa a testa, con entrambi i candidati al 40%.
Joe Biden ha detto a suoi alleati che sta valutando se continuare la corsa per la Casa Bianca o ritirare la candidatura per le elezioni di novembre. E’ quanto rivela oggi il New York Times sottolineando che la conversazione tra il presidente e un anonimo alleato è “una prima indicazione del fatto che stia seriamente considerando se sia in grado di riprendersi dal disastroso dibattito” televisivo con Donald Trump “della scorsa settimana”.
La Casa Bianca, però, ha smentito l’articolo. “E’ assolutamente falso”, ha detto il vice portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates.
Biden venerdì sarà intervistato da George Stephanopoulos su Abc News. Quindi, nel weekend sarà in Pennsylvania e Wisconsin per la campagna elettorale. Il presidente, dice l’alleato, “sa che se avrà altri due eventi” come il dibattito televisivo “ci troviamo in un’altra situazione”. Lo stesso quotidiano si sofferma sulla salute del presidente evidenziando che i lapsus sono diventati “più frequenti, più pronunciati e preoccupanti”. Il New York Times cita la testimonianza di persone che in questo periodo sono state vicine all’81enne presidente ed hanno notato che è apparso “confuso o disattento” più spesso che in passato.
“Il dibattito della scorsa settimana ha spinto alcune delle persone che gli sono vicine ad esprimere il timore che il declino sia in qualche modo accelerato negli ultimi tempi – si legge sul quotidiano americano – diversi consiglieri, attuali ed ex membri dell’amministrazione che incontrano Biden regolarmente, ma non tutti i giorni o tutte le settimane, hanno detto che sono rimasti sconvolti dalla sua performance al dibattito perché si trattato della forma peggiore in cui l’hanno visto”.
Intanto, secondo l’ultimo sondaggio diffuso da Cbs News, Trump aumenta il vantaggio su Biden. L’ex presidente ora ha un vantaggio di 3 punti negli stati chiave e di 3 a livello nazionale. Trump infatti viene dato al 50% a livello nazionale, con Biden al 48%, e al 51% contro il 48% negli stati chiave presi nel loro insieme. Un mese fa Trump aveva nello stesso sondaggio appena un punto di vantaggio negli stati chiave. A determinare il rafforzamento delle posizioni dell’ex presidente è soprattutto la maggiore determinazione degli elettori repubblicani a recarsi “sicuramente” a votare.