Una Commissione super presidenzialista

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Giorgia Meloni esulta: ” l’Italia torna protagonista”. Tra le due donne d’ Europa la vincitrice è la von der Leyen. La Presidente ha messo su un euro governo a sua immagine e somiglianza, ritagliandosi un super potere a Bruxelles. Una grande responsabilità gestita da una donna di provata fede europeista. Nel suo secondo mandato non avrà uomini politici di peso come Gentiloni, Timmermans, Breton, ma sarà circondata da commissari di scarsa esperienza di governo in Europa, ma è riuscita a disegnare una nuova struttura interna dell’ esecutivo sovrapponendo i portafogli dei commissari , ottenendo così di aumentare il potere di arbitro sulle decisioni finali. Una Commissione super presidenzialista. La sua tattica: ha accontentato il Premier spagnolo affidando la vice presidenza esecutiva alla sua candidata Teresa Ribeira con deleghe in materia di transizione ecologica e la gestione dell’ Antitrust europea, il più pesante dei portafogli UE. Anche Macron è soddisfatto perché al suo uomo di fiducia e Ministro degli Esteri, Stephane Séjourne’ e’ stata affidata la delega all’ industria e la Vice Presidenza esecutiva. Infine c’è l’onnipresente Valdis Dombrovskis, che controllerà per conto della Von der Leyen tutto e tutti e condividerà con Raffaele Fitto la gestione del PNRR. Con la nomina di Fitto, la Von der Leyen ha tirato a bordo anche la destra europea di Giorgia Meloni , alla quale non va ascritta la nomina del nostro Commissario ,al di là del nome, perché non si poteva tenere fuori dall’ esecutivo la terza economia d’ Europa e non assegnare deleghe di peso. Ma l’ operazione con la Meloni, ha fatto infuriare non poco socialisti e liberali, per cui Fitto avrà deleghe deboli in parte da condividere. Alla fine la nostra Premier pur di sventolare la bandiera per un giorno, votando contro la nomina della Von der Leyen, ha consegnato per cinque anni all’ uomo di fiducia della Presidente, Dombrovskis, le decisioni su sul debito e sul deficit del nostro Paese. Quindi Ursula ha fatto un capolavoro: si è liberata dai pesi dei singoli governi e con il Ppe, suo partito, sposta l’ asse della politica più a destra e si prepara anche a dettare la politica in Germania, forse portando alla guida della Cancelleria la CDU. Ma spostare l’ asse della Commissione a destra , potrebbe essere rischioso e irriterebbe i partiti europeisti, lasciando che l’ ultra destra sovranista si accodi a Ppe e ECR. Con il risultato di accettare in casa Europa, chi vuole demolirla. Il prossimo quinquennio per l’ Unione europea è denso di sfide da cui dipende la sopravvivenza dell’ Europa e della democrazia.

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