Gli Usa , centro di riferimento mondiale della ricerca scientifica, dichiarano guerra alle istituzioni scientifiche federali: tagli ai fondi, licenziamenti di massa nei centri di ricerca di eccellenza in settori chiave quali la salute, l’ intelligenza artificiale, le scienze spaziali, l’ ambiente. Una vera e propria guerra scatenata . Il motto è: ” Meno ricerca meno Stato”. In questo clima di caccia alle streghe, ricercatori e scienziati famosi delle più prestigiose università statunitensi , stanno valutando di lasciare il Paese. Si apre una grande opportunità per l’ Europa e per l’ Italia se si accolgono queste competenze, perché vuol dire investire sul futuro. Già molte università e centri di ricerca europee stanno ricevendo domande dagli scienziati in fuga dagli Usa. L’ occasione più ghiotta è proprio per l’ Italia che dal 2012 al 2021 , ha visto la fuga di circa un milione di persone, di cui una quota di giovani, molto consistente e ad alta qualificazione. Circa 79000 laureati vivono stabilmente all’ estero. E’ stato valutato la perdita di capitale umano pari a 38 miliardi di euro con effetti sulla capacità di innovazione delle imprese, sulla sostenibilità del debito pubblico, sulla capacità di crescita in prospettiva del Paese in generale. Accanto al piano per il riarmo, occorrerebbe un’ iniziativa volta a creare e sostenere una leadership scientifica europea, anche attraendo i talenti in fuga dagli Usa . Mentre Trump taglia e fa scappare i talenti, l’ Europa deve fare il contrario, investire di più e accogliere questi talenti. Potremmo beneficiare degli scienziati in rientro dagli Usa in aree come la meteorologia, la gestione delle risorse naturali, la protezione del pianeta. Lo stesso vale per la medicina,la biologia molecolare, l’ intelligenza artificiale. In gioco non c’ è solo il prodotto interno lordo, ma ci sono anche le sfide della nostra epoca,la transizione energetica, la cura per la salute in termini di prevenzione; le sfide non si vincono senza la scienza e la tecnologia. Basta prendere in mano il nostro futuro e invertire la rotta che ci sta portando verso il declino. Lo abbiamo fatto nel dopoguerra, quando l’ Europa semidistrutta seppe attrarre menti visionarie e costruire grandi centri di ricerca scientifica. Non c è da inventare nulla. Esistono già i fondi per la ricerca in Europa, e attrarre grandi ricercatori comporta sgravi fiscali notevoli. La conoscenza porta con sé la ricchezza e se Trump chiude le porte alla scienza ,l’ Europa può e deve aprirle.
Una grande opportunità per l’Ue il volta faccia di Trump alla scienza
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