Una mina vagante si aggira per l’Europa .

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Mentre si gioca a Risiko, nell’est dell’Europa, una mina vacante crea preoccupazioni. Della Transnistria ( 100 soli km da Odessa) non se ne parla, invece ….Fermo restando il processo di integrazione europeo della Moldova che deve avvenire il prima possibile poichè lo vedo come una ottima ed unica operazione da percorrere, è altrettanto vero che non è facile trovare una soluzione “indolore” alla questione della Transnistria perchè estremamente complesso, data la natura intricata del conflitto in essere, si spera con priorità urgente ed essenziale di pace e gli interessi geopolitici in gioco. Tuttavia, alcuni approcci frutto di una libera interpretazione, potrebbero minimizzare le tensioni e cercare di favorire una risoluzione pacifica e concordata. Rimane forse utopistico, ma parlarne non costa nulla.

1. Dialogo e negoziazione:Formato 5+2 rafforzato:Rinvigorire il formato di negoziato che coinvolge Moldova, Transnistria, Russia (per quanto possibile, ma ora pare improbabile,), Ucraina, OSCE, con il supporto di USA e UE.Concentrarsi su misure di rafforzamento della fiducia, come la rimozione di ostacoli al commercio e alla libera circolazione.Dialogo inclusivo:Coinvolgere la società civile, i rappresentanti delle imprese e le comunità locali nel processo di dialogo.Affrontare le preoccupazioni delle diverse comunità e promuovere la riconciliazione.

2. Autonomia e status speciale:Ampia autonomia:Concedere, (si tratta di una ipotesi anche difficile) alla Transnistria un’ampia autonomia all’interno della Moldova, garantendo la protezione dei diritti delle minoranze e il rispetto delle specificità culturali e linguistiche.Definire chiaramente le competenze delle autorità “Transnistriane” e le loro relazioni con il governo centrale.Status neutrale:Garantire la neutralità della Transnistria (elemento estremamente difficile da concretizzare), evitando l’adesione a blocchi militari e promuovendo la cooperazione regionale.

3. Cooperazione economica e sociale:Integrazione economica graduale:Promuovere l’integrazione economica della Transnistria con la Moldova e l’UE, offrendo incentivi per l’adozione di standard europei. Credo che anche questa ipotesi, stante la difficile attuale situazione, risulterebbe non percorribile.Sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese e la creazione di posti di lavoro.Programmi di scambio culturale e sociale:Promuovere scambi culturali e programmi di istruzione congiunti per favorire la comprensione reciproca.Sostenere progetti di cooperazione tra le comunità locali.

4. Ruolo della comunità internazionale:Mediazione e facilitazione:L’OSCE e altri attori internazionali dovrebbero svolgere un ruolo attivo di mediazione e facilitazione del dialogo.Fornire assistenza tecnica e finanziaria per sostenere il processo di risoluzione del conflitto.

Pressione diplomatica: La comunità internazionale dovrebbe esercitare pressioni diplomatiche sulla Russia (altro elemento difficile da concretizzare) per favorire una soluzione pacifica e il ritiro delle sue forze militari dalla Transnistria.

Aspetti chiave: La volontà politica di tutte le parti coinvolte è fondamentale per il successo di qualsiasi soluzione.La fiducia reciproca deve essere costruita attraverso misure concrete e graduali. Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali è essenziale per una pace duratura. La guerra in Ucraina ha reso la situazione molto più complessa, ma anche più urgente da risolvere.È importante notare che non esiste una soluzione facile o immediata. Il processo di risoluzione del conflitto richiederà tempo, pazienza e un impegno costante da tutte le parti interessate, sarà possibile?Vista la remota improbabilità e la complessità del problema, penso sia importante valorizzare la speranza che, secondo me, è l’ultima spiaggia.

Roberto Galanti

Riceviamo e pubblichiamo

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