Usa 2024: gli Obama sul palco della convention dem di Chicago

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I repubblicani alla Camera, dove hanno una risicata maggioranza, rovinano l’addio di Joe Biden alla convention dem: in un rapporto di 291 pagine, tre commissioni inquirenti “hanno accumulato evidenze che dimostrano che il presidente Biden ha tenuto una condotta passibile di impeachment” e lo accusano di abuso di potere e ostruzione della giustizia, affidando le loro conclusioni alla valutazione dell’aula. Secondo i parlamentari gop, Biden ha “defraudato gli Stati Uniti per arricchire la propria famiglia” quando era vicepresidente, favorendo gli affari del figlio Hunter. Il partito però non ha i numeri per una condanna al Senato. I repubblicani delle commissioni vigilanza, giustizia e fisco hanno affermato che ci sono “prove schiaccianti” che Biden ha partecipato a una “cospirazione per monetizzare il suo ufficio fondato sulla fiducia pubblica per arricchire la sua famiglia”. A loro avviso, la famiglia Biden e i suoi soci in affari hanno ricevuto decine di milioni di dollari da interessi stranieri “portando quegli interessi a credere che tali pagamenti avrebbero fornito loro accesso e influenza su Biden”. Secondo le indagini parlamentari, in totale si tratterebbe di più di 27 milioni di dollari ricevuti da individui o entità straniere dal 2014. I repubblicani accusano anche la famiglia Biden di aver sfruttato la posizione di Biden come vicepresidente per ottenere più di 8 milioni di dollari in prestiti da benefattori democratici, prestiti che “non sono stati rimborsati”, come dimostrerebbe il fatto che “la documentazione a supporto di molti dei prestiti non esiste e non è stata presentata alle commissioni”.

Kamala Harris in vantaggio su Donald Trump. E’ il quadro offerto dal sondaggio Washington Post-ABC News-Ipsos che fotografa il testa a testa in vista delle elezioni del 5 novembre negli Stati Uniti. Il sondaggio, tra elettori registrati a livello nazionale, attribuisce il 49% alla vicepresidente e il 45% all’ex presidente. La situazione cambia se nella corsa viene inserito anche il terzo candidato, Robert F. Kennedy, che conquista il 5%. La candidata democratica nella contesa a 3 avrebbe il 47% dei consensi mentre Trump si fermerebbe al 44%. All’inizio di luglio, evidenzia il Washington Post, Trump era a 43%, Joe Biden al 42% e Kennedy al 9%. Il quotidiano specifica che la leadership di Harris nel sondaggio, se si considera il margine di errore, non può essere considerata significativa in ottica statistica.

I Democratici considerano Taylor Swift per sostenere Kamala Harris. Un endorsement che potrebbe cambiare tutto.

Con le elezioni presidenziali del 2024 all’orizzonte, i Democratici stanno preparando una mossa audace per consolidare il sostegno alla candidatura di Kamala Harris.

Tuttavia, per assicurarsi una vittoria, il partito ha bisogno di un gesto forte, capace di mobilitare l’elettorato più giovane e progressista. Qui entra in gioco un nome che non è nuovo alle luci della ribalta: Taylor Swift.

La pop star, nota per il suo impegno politico e sociale, potrebbe rappresentare l’asso nella manica dei Democratici. Secondo fonti interne, c’è una crescente pressione affinché la cantante faccia un’apparizione a

Un endorsement da parte di Taylor Swift potrebbe essere il catalizzatore per portare i giovani elettori alle urne, proprio come aveva fatto Beyoncé nel 2016 con Hillary Clinton. Nonostante né lo staff di Harris né il team di Swift abbiano confermato queste voci, l’attesa è palpabile.

L’importanza di un possibile sostegno da parte di Taylor Swift non può essere sottovalutata. Con oltre 250 milioni di follower sui social media, la cantante ha un’influenza straordinaria, specialmente tra i millennial e la generazione Z, due gruppi demografici chiave per le prossime elezioni.

Se Taylor Swift dovesse salire sul palco con Kamala Harris, l’impatto mediatico sarebbe enorme. Un tale evento potrebbe non solo galvanizzare i sostenitori già convinti, ma anche conquistare gli indecisi, spostando l’ago della bilancia in un’elezione che si preannuncia estremamente combattuta.

Nel frattempo, il Partito Repubblicano non resta a guardare. Donald Trump, con il suo carisma innegabile, sta già pianificando una serie di comizi negli Stati chiave durante la convention democratica, cercando di consolidare il suo messaggio su temi come economia, crimine e immigrazione. Tuttavia, se l’endorsement di Swift dovesse materializzarsi, la narrativa elettorale potrebbe subire un drastico cambiamento.

Alla vigilia della Convention nazionale democratica di Chicago, Kamala Harris e il suo compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz, iniziano oggi un tour in autobus della Pennsylvania, stato chiave in bilico che potrebbe decidere le elezioni di novembre. Harris e Walz, insieme ai rispettivi coniugi, inizieranno il loro giro a Pittsburgh, prima di fare diverse tappe nelle zone occidentali dello stato. A circa 80 giorni al voto intanto, i sondaggi sembrano sempre più favorevoli ai Dem: secondo una rilevazione condotta da Washington Post-ABC News e Ipsos, nello scontro a due Harris è in testa con il 49%, mentre Donald Trump si attesta al 45%. Nella rilevazione condotta su tre candidati, la candidata Dem si attesta invece al 47% contro il 44% di Trump, e il 5% di Robert F. Kennedy Jr. Il dato conferma il trend dei sondaggi delle ultime settimane, secondo cui quattro diversi stati indecisi che sembravano orientarsi verso Trump quando Biden era in corsa, vedono ora i democratici in leggero vantaggio: in Arizona Harris ha un vantaggio di quattro punti percentuali su Trump, secondo i sondaggi, mentre è in vantaggio di due punti nella Carolina del Nord; Trump ha un vantaggio di un punto in Nevada e un vantaggio di quattro punti in Georgia. Nel complesso, i due candidati sono in parità nei quattro stati.

Uno degli stati chiave per la conquista della Casa Bianca rimane la Pennsylvania, e la presenza costante dei due candidati è una prova: lo stesso Trump, che ha vinto con un margine risicato nel 2016 ma ha perso contro Joe Biden nel 2020, ha visitato la Pennsylvania ieri. Durante un comizio a Wilkes-Barre, Trump ha parlato di inflazione e ha definito la proposta Dem sul caro-prezzi sia “fascista” che “marxista”, scrive il New York Times. Trump ha anche definito gli immigrati clandestini “mostri selvaggi”. Il tycoon, e il suo compagno di corsa, il senatore JD Vance, faranno tappe separate della campagna a York e a Philadelphia lunedì, nelle ore in cui inizierà la convention democratica.

Convention durante la quale i delegati e i leader Dem incoroneranno Harris e Walz come candidati ufficiali del partito. Alla convention, che durerà quattro giorni, parteciperanno 50.000 visitatori, tra cui 5.000 delegati. Gli organizzatori prevedono che decine di migliaia di persone scenderanno in piazza per protestare fuori dalla convention, in particolare per la guerra a Gaza. Le proteste sono previste ogni giorno da domenica a giovedì, con la più grande in programma per domani. Il Partito Democratico ha scelto Chicago come sede del meeting perché “rappresenta la diversità” del partito e del paese come “città sindacale che si trova nel cuore del Midwest”, secondo il sito web della convention. Gli eventi si svolgeranno in due sedi principali: lo United Center, sede dei Chicago Bulls e dei Chicago Blackhawks, e il McCormick Place, un centro congressi a circa sei miglia di distanza, vicino al lago Michigan. Nel primo giorno del meeting è previsto l’intervento del presidente Usa, Biden. Nei giorni successivi interverranno anche gli ex presidenti democratici Barack Obama e Bill Clinton. La chiusura ovviamente spetterà giovedì a Kamala Harris.

La vicepresidente Kamala Harris e il suo compagno di corsa, il governatore Tim Walz, saranno le star di Chicago lunedì, mentre la Convention nazionale democratica si svolgerà da domani a giovedì 22 agosto.

Si tratta di un evento storico, in quanto Kamala Harris si è già assicurata ufficialmente la candidatura alla presidenza del partito Democratico, diventando la prima donna di colore a ottenere la nomination di un grande partito.

Standing ovation del pubblico della Convention democratica di Chicago per Barack Obama, invitato sul palco dalla moglie Michelle. Il lungo abbraccio della ex coppia presidenziale è stato salutato dagli applausi, a cui ha fatto seguito lo slogan “Yes we can!”, intonato dal pubblico, non appena l’ex presidente ha iniziato il suo discorso.

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