Usa. Hunter Biden colpevole per possesso illegale di armi: rischia 25 anni. Il presidente: “Non lo grazio”

Il figlio del presidente americano, Hunter Biden, è stato giudicato colpevole per possesso illegale di armi da una giuria del tribunale di Wilmington, in Delaware. Dopo tre ore di camera di consiglio è arrivato il verdetto di condanna: ora rischia 25 anni di carcere anche se, per ora, non sarà incarcerato in attesa della sentenza di condanna. Con questa sentenza negli Stati Uniti d’America per la prima volta viene condannato il figlio di un presidente in carica. Hunter Biden è stato ritenuto colpevole per i tre reati contestategli: ha mentito sull’uso di droghe mentre compilava i moduli per l’acquisto dell’arma, ha ottenuto la pistola nel 2018, mentre gli era proibito per il suo stato, e ha posseduto illegalmente l’arma per 11 giorni. In base a questi capi d’accuso rischia un massimo di 25 anni di carcere, che non sconterà mai, ed una multa di 750mila dollari di multa: essendo incensurato e considerando che fino ad ora non ha mai trasgredito la legge rischia una pena molto soft. Il padre, presidente Usa, in vista delle prossime elezioni di novembre e per non offuscare la sua corsa al bis alla Casa Bianca si è tenuto lontano dalle beghe giudiziarie che stanno investendo il figlio. Tanto che nei giorni scorsi il presidente aveva sottolineato che avrebbe accettato qualsiasi verdetto fosse stato emesso  nei confronti del figlio e soprattutto non gli avrebbe concesso la grazia. “Continuerò a rispettare il processo giudiziario mentre mio figlio Hunter considera l’appello”, ha scritto in una nota. “Jill e io saremo sempre presenti per Hunter e il resto della nostra famiglia con il nostro amore e sostegno. Niente potrà mai cambiare questo”, spiga Biden.