Secondo Musk, il ritardo di quaranta minuti, sull’inizio dell’intervista sarebbe imputabile a un attacco informatico per boicottare gli ascolti di X. Ma, neanche ,il ritardo ha spento il fervore del candidato repubblicano alla Casa Bianca secondo il quale “gli altri paesi prendono tutti i loro cattivi, tutte le persone non produttive e li mandano nel nostro Paese. Se vincono i democratici arriveranno 50-60 milioni di persone da tutto il mondo. Siamo travolti già oggi. Con me alla Casa Bianca, avremo la più grande deportazione della nostra storia”. Intanto, il multimiliardario Musk ha pubblicamente confermato il suo appoggio a Trump nella corsa versa la presidenza a stelle e strisce, invitando l’elettorato moderato americano a votare per il candidato repubblicano dichiarando: “brindiamo a un futuro emozionante e stimolante, in cui le persone possano guardare avanti ed essere ottimiste ed entusiaste di ciò che accadrà”.