Mentre è in fase di realizzazione la prima parte della linea di difesa baltica in Lettonia, nella regione più orientale di Latgale, il governo polacco sta lavorando nell’ambito del progetto “scudo orientale”, al rinforzo della linea di confine est del Paese. Il tutto avviene all’indomani della sottoscrizione, di giugno scorso, da parte dei leader lettoni, lituani, polacchi ed estoni della lettera di richiesta Paese all’Ue, con la quale venne chiesto il finanziamento di 2,5 miliardi di euro per la realizzazione di difesa dell’area est dell’Europa contro le minacce militari e ibride provenienti da Mosca. Lo scorso gennaio, infatti, Gli Stati baltici sottoscrissero un accordo congiunto per la realizzazione e l’attuazione di una linea di difesa comune per rafforzare il confine orientale della Nato sia con la Russia che con la Bielorussia, oggi suo stretto alleato. Una preoccupazione quella di Estonia, Lettonia, Lettonia e Polonia che rinviene dal fatto che, fino a pochi anni fa, facevano parte dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, ma che da qualche anno sono entrati a far parte della Nato e dell’Unione Europea.