Venerdì il consiglio dei ministri e summit tra Meloni, Tajani e Salvini: Nomine Ue, Rai, ius scholae e finanziaria

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Si terrà venerdì alle 17 la prima riunione del Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Lo stesso giorno, prima della riunione del Governo, si svolgerà il tanto atteso faccia a faccia tra i leader del centrodestra, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Sul tavolo tantissimi temi che si sono arricchiti, in questa estate calda per l’esecutivo, a quelli già in programma, portando ad un menù molto lungo e variegato. I tre dovranno affrontare questioni spinose che potrebbero incidere negativamente sulla tenuta del governo. Si parte con la nomina dei candidati italiani alla Commissione europea che l’Italia dovrà rendere noto proprio entro il 30 agosto. La premier sta cercando di giocarsi la partita con Ursula von der Leyen fino all’ultimo secondo disponibile per avere un commissario di peso. Un match difficile visto che la Meloni ha votato contro la riconferma della presidente. Certo il nome di Fitto, il ministro più spendibile in Europa, si cerca il secondo candidato che dovrebbe essere una donna. Una nomina questa, aggiunta alla posizione della Santanché, potrebbe portare ad un rimpasto di governo ad ottobre.  Ma sul tavolo del summit non ci saranno solo le nomine europee. Altro piatto forte, che dovrà essere digerito da tutta la maggioranza, non senza scontri, riguarda l’elezione del nuovo Cda della Rai aggravato dalla polemica estiva sul ruolo di Arianna Meloni, sorella della premier, sulle nomine delle principali cariche pubbliche, Rai compresa. La Lega di Salvini scalpita e Forza Italia deve fare da cuscinetto a casa ‘Mediaset’. A questo si aggiunge la new entry: la cittadinanza per gli stranieri messa in campo da Antonio Tajani nei giorni scorsi. I ben informati, assicurano, che su questo tema, ci saranno non poche scintille tra i tre leader del centro destra. Ma si parlerà anche di elezioni regionali che si terranno entro fine anno e qui la quadra sarà difficile da trovarsi visto che Forza Italia ha lanciato la candidatura di Flavio Tosi alla regionali nel Veneto. Casella ambita, con forza, visti i risultati alle elezioni europee, da Fratelli d’Italia. Ma su tutti, il tema più scottante, resta la Finanziaria e l’obbligo di ratifica del Mes. Giorgetti deve porre tanti argini all’attacco alla diligenza dei partiti di maggioranza e dovrà soprattutto trovare almeno 12 miliardi di euro per tenere i conti i conti in regola. Più che una estate calda si prospetta un autunno rovente per la politica italiana.

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