Vertice Nato, tra conclusioni e cena di gala alla Casa Bianca

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Al vertice Nato i leader dell’Alleanza hanno annunciato un enorme sostegno militare all’Ucraina che  prevede che gli alleati forniscano almeno 40 miliardi di euro in aiuti militari entro il prossimo anno. Impegno è volto a garantire un livello sostenibile di assistenza per permettere all’Ucraina di difendersi efficacemente contro l’aggressione russa.

Giorgia Meloni interviene in due diverse sessioni del summit, quella su Asia e Pacifico e quella conclusiva con il focus sull’Ucraina. E ribadisce con nettezza che l’Italia resterà al fianco di Kiev, perché l’alternativa sarebbe il caos. «La difesa dell’Ucraina dipende anche dalla capacità di deterrenza dell’Alleanza e dal rafforzamento della sicurezza delle nostre nazioni, sulla quale dobbiamo continuare ad investire», spiega la premier. Che rassicura gli alleati sul fatto che Roma centrerà l’impegno a portare le spese in Difesa all’obiettivo Nato del 2% del Pil entro il 2028. Intanto, a margine del vertice di Washington, il ministro della Difesa Guido Crosetto e i suoi omologhi di Germania, Francia e Polonia firmano un accordo per lo sviluppo di missili a lunga gittata (oltre mille chilometri, abbastanza – scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung – da raggiungere obiettivi russi partendo dal suolo tedesco). Un’iniziativa, spiega Crosetto, che «getta le basi per una cooperazione integrata» e «a lungo termine» per «rafforzare le capacità europee di difesa e deterrenza». E che conferma come – al di là delle profonde incomprensioni politiche tra Meloni, Emmanuel Macron e Olaf Scholz – il sistema Italia e la sua industria resta comunque centrale in ambito Nato e Ue. Anche Antonio Tajani ha ribadito che l’Italia è parte integrante della Nato e intende raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil per le spese militari.

Il summit non è stato privo di tensioni. Reazioni infuocate sono giunte da Pechino e Mosca, visto che  il documento finale esortava  la Cina a cessare ogni forma di sostegno politico e materiale alla Russia. Le reazioni da Mosca non si sono fatte attendere. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che la Nato è ormai completamente coinvolta nel conflitto ucraino, descrivendo la dichiarazione dell’Alleanza come una seria minaccia alla sicurezza della Russia.Anche la Cina ha reagito duramente alle accuse della Nato. Pechino ha respinto le accuse di sostegno alla Russia come provocatorie e piene di menzogne, esortando l’Alleanza a non intromettersi nella regione dell’Indo-Pacifico, che dovrebbe essere dedicata allo sviluppo pacifico e non alla competizione geopolitica.

La Nato ha annunciato la designazione di un inviato speciale per il Sud, con l’obiettivo di rafforzare l’attenzione su Medio Oriente e Africa. Una decisione senza dubbio di  importanza strategica per l’Alleanza e fondamentalmente importante per l’Italia e per il governo italiano. Meloni punta sull’Africa e chiede sostegno a Biden per la nomina italiana a Rappresentante del Sud. Non è un caso, ribadiscono gli sherpa italiani che hanno lavorato al dossier, che Meloni insita con forza sulla necessità di rilanciare i partenariati dell’Alleanza atlantica e i rapporti di collaborazione più o meno strutturati con più di trenta Paesi del Nord Africa, del Golfo, dell’Europa orientale, dell’Asia Centrale e dell’Indo-Pacifico. L’Italia, infatti, guarda soprattutto al «fronte Sud», nella convinzione che il Mediterraneo sarà sempre più un quadrante strategico non solo per la Nato ma anche per l’Ue. D’altra parte, è il senso del ragionamento che nella hall dell’hotel St. Regis di Washington Crosetto condivide con i suoi interlocutori, l’Africa è un continente con un’immensa quantità di risorse naturali e materie prime indispensabili per i prodotti ad alta tecnologia (basti pensare al coltan, minerale presente in tutti i nostri smartphone). E non è un caso che la Cina sia diventato negli ultimi anni il principale investitore del continente africano, decisivo anche per la produzione della tecnologia militare. Sarà questo, insomma, uno dei principali terreni di scontro su cui nel decennio a venire si ridisegneranno gli equilibri geopolitici globali. Ed è anche per questa ragione che Meloni insiste sul rilancio dell’azione della Nato verso il «fronte Sud». Su forte spinta di Roma, spiegano i diplomatici italiani nella hall del hotel St. Regis che ospitava la nostra delegazione, sarà infatti approvato un pacchetto di misure centrate su dialogo politico e collaborazione pratica con le nazioni del vicinato meridionale e sarà nominato un Rappresentante speciale del segretario generale Nato per il Sud. In corsa ci sono Italia e Spagna, anche se – spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani – non c’è alcun braccio di ferro tra Roma e Madrid. Sul punto, peraltro, Meloni si sta spendendo in prima persona. E proprio  a margine del summit, avrebbe sottoposto la questione direttamente al presidente americano Joe Biden, che si sarebbe impegnato a coinvolgere il segretario di Stato Antony Blinken per sostenere la candidatura italiana. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alla Casa Bianca al ricevimento offerto ai leader della Nato dal presidente americano Joe Biden. La premier vestita in total white, con una ampia e lunga gonna pelissettata e un top senza maniche ha partecipato al picchetto di onore organizzato per qui ospiti.

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