Vladimir Putin e l’Occidente collettivo

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Sin dall’ inizio di quella che Putin definiva ‘ operazione militare speciale’ riferito all’ Ucraina, l’ Occidente è stato sempre percepito come il nemico nascosto. Quasi metà dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell’ UE , con l’ aggiunta del canadese Trudeau, ma con l’ assenza di Giorgia Meloni, si è recata a Kiev per accompagnare la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio di Europa, Costa. Il Presidente francese, Macron, invece è andato a Washington, non si sa bene a che titolo, se per parlare di Ucraina o anche delle relazioni transatlantiche, che hanno subito un vero e proprio terremoto dal ciclone Trump. Gli ultimi risultati di questo immenso turbillon diplomatico sono le risoluzioni , farse, presentate all’ ONU , che hanno visto gli Usa divergenti sia dall’ Ucraina che dall’ UE , ed hanno votato con la Russia contro l’ integrità territoriale dell’ Ucraina. Trump si sta vendicando con Zelensky che nel 2019 si rifiutò di far incriminare il figlio di Biden ,Hunt, in vista delle elezioni americane del 2020. Oggi Zelensky da osannato come un eroe, si ritrova retrocesso al rango di dittatore. Il Presidente ucraino ha commesso molti errori: non ha sconfitto la corruzione, non ha ascoltato i pareri di molti consiglieri su come condurre la guerra, ha azzerato i vertici militari, per non parlare delle sanzioni inflitte ai capi delle opposizioni. Ma il colpo più duro gli è venuto dagli Usa di Donald Trump, un vero e proprio tradimento politico ed economico a favore di Putin. Tenendo presente questo quadro diplomatico confuso e litigioso, l’ unico a beneficiarne è Vladimir Putin. Lui non ha nessuna fretta nell’ iniziare i negoziati per l’ Ucraina, al contrario intensifica l’ offensiva militare per guadagnare altre porzioni di territorio, in attesa che Trump si inchini al suo cospetto e l’ Occidente finisca nella polvere. Del resto, tutti ricordano che alla conferenza di Monaco del 2007 , aveva denunciato il dominio monopolistico degli Usa e da allora aveva dato il via all’ escalation contro gli oppositori interni e contro i nemici esterni ,il tutto culminato con l’ invasione dell’ Ucraina. Oggi si sente come inviato da Dio a compiere la sua missione per fare grande la Russia. Un delirio . Lo stesso Trump si è definito un protetto di Dio che non solo lo aveva salvato dall’attentato, ma gli aveva affidato la guida degli Usa, per renderlo di nuovo i primi al mondo. Difronte a tali inviati speciali sulla terra c’ è poco spazio per la Vecchia Europa e per l’ Ucraina.

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