Scambio di voti a Napoli, sette arresti per corruzione elettorale con l’obiettivo di agevolare la camorra. Grazie ad un’indagine condotta dai carabinieri e dagli uomini della Direzione distrettuale Antimafia, su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nella zona del Napoletano, è emerso un vero e proprio tariffario: 30 euro per ogni voto al primo turno delle Comunali, che in caso di ballottaggio passava a 20 euro a persona. Era questo il listino prezzi offerto dalle sette persone arrestate all’alba a Cercola, nel Napoletano, dai carabinieri di Torre del Greco su richiesta della Dda di Napoli. Gli indagati sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e detenzione e porto in luogo pubblico di armi. Delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare i clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi quelle del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.
Voto di scambio nel Napoletano, voti venduti a 30 e 20 euro
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