“World Economic Situation and Prospects 2025: una visione globale tra sfide e opportunità”

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Il rapporto “World Economic Situation and Prospects 2025” (WESP), pubblicato dalle Nazioni Unite il 9 gennaio 2025, delinea un quadro complesso ma stimolante dell’economia globale nel 2025. Con una crescita prevista stabile ma sottotono, al 2,8% nel 2025 e al 2,9% nel 2026, il documento evidenzia come il mondo si trovi a un bivio cruciale, tra segnali di ripresa economica e sfide persistenti che richiedono interventi urgenti e coordinati. Dopo anni di crisi dovute alla pandemia di COVID-19, conflitti geopolitici e mutamenti climatici, l’economia mondiale sta mostrando segni di stabilizzazione. Tuttavia, la crescita resta inferiore ai livelli pre-pandemia. Mentre le economie avanzate, come Stati Uniti e Unione Europea, rallentano, nazioni emergenti come India e Indonesia mostrano una crescita sostenuta.L’inflazione globale, uno dei principali fattori di incertezza, sta diminuendo: dal 5,6% del 2023 al 3,4% previsto per il 2025. Tuttavia, i paesi in via di sviluppo continuano a soffrire di un’inflazione alimentare elevata, aggravando le condizioni di vita delle popolazioni più vulnerabili.Il rapporto sottolinea una crescente divergenza economica tra i paesi. In Africa, la crescita è prevista al 3,7% nel 2025, sostenuta dai progressi nell’integrazione regionale e dalle riforme economiche. Per converso, i disastri climatici, debiti elevati e alti tassi di disoccupazione giovanile rappresentano ostacoli significativi. Allo stesso modo, in America Latina e nei Caraibi, l’aumento della disuguaglianza e una crescita lenta impediscono miglioramenti significativi nella riduzione della povertà.In Asia, l’India emerge come un punto luminoso, con una crescita prevista del 6,6% nel 2025, trainata da consumi privati robusti e investimenti. Tuttavia, il rallentamento della Cina e le tensioni commerciali globali rappresentano rischi per l’intera regione.La transizione energetica globale, fondamentale per affrontare il cambiamento climatico, dipende sempre più dai minerali critici come litio, cobalto e rame. Quest’ultimi sono indispensabili per tecnologie pulite come turbine eoliche, veicoli elettrici e batterie. Al riguardo, il rapporto evidenzia come la concentrazione della produzione in pochi paesi e la crescente domanda stiano aggravando la volatilà dei prezzi.Per i paesi ricchi di risorse minerarie, questa domanda rappresenta un’opportunità unica per stimolare la crescita economica e ridurre la povertà. Tuttavia, senza politiche di governance adeguate, il rischio di danni ambientali, corruzione e disuguaglianze è alto.I paesi affrontano una serie di sfide fiscali, tra cui debiti pubblici elevati e costi di interesse crescenti. Nei paesi africani, il peso del servizio del debito spesso supera quello della spesa per istruzione e sanità. In tale contesto la cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare questioni come il cambiamento climatico, il debito e lo sviluppo sostenibile.Il rapporto mette in evidenza l’importanza cruciale della cooperazione internazionale per affrontare sfide condivise come il cambiamento climatico, la ristrutturazione del debito e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). Iniziative come il “Pact for the Future”, approvato nel 2024, rappresentano uno strumento fondamentale verso una governance finanziaria globale più equa.Il “World Economic Situation and Prospects 2025” è un richiamo all’azione per costruire un futuro economico più equo e sostenibile. Mentre il mondo affronta sfide senza precedenti, ci sono opportunità significative per trasformare crisi in catalizzatori di cambiamento. Con un approccio concertato e inclusivo, il 2025 potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo di prosperità globale.In altri termini nel documento si sottolinea la necessità di un’azione coordinata per promuovere lo sviluppo sostenibile, affrontare il cambiamento climatico e riformare l’architettura finanziaria globale.

Paolo Iafrate

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