A Gedda, se non ci sarà un ulteriore show, Ucraina e Usa potrebbero trovare dei primi solidi accordi per giungere, in un futuro non lontano, ad una pace tra Kiev e Mosca. Donald Trump vuole dare le carte e decidere cosa, secondo il suo punto di vista, potrà fare comodo agli States e cosa no: questa è la sua strada maestra per poi convincere Putin a fermare la guerra contro Zelensky. Ed il presidente ucraino sembrerebbe essere intenzionato a soddisfare le richieste del presidente americano senza rimetterci la faccia in attesa di quello che deciderà la Vecchia Europa.
La delegazione ucraina domani, ai negoziati bilaterali Usa-Ucraina che si terranno domani a Gedda in Arabia Saudita, sarebbe pronta a proporre un cessate il fuoco che riguardi il Mar Nero e gli attacchi missilistici a lungo raggio, ed il rilascio dei prigionieri. Ma soprattutto, cosa gradita a Trump, a firmare l’accordo sulle terre rare. Punti di accordo che sono stati riportati dal Guardian citando i media internazionali.
Gli Stati Uniti considerano la proposta ucraina per un cessate il fuoco parziale “promettente”, dice il segretario di Stato americano, Marco Rubio, a Riad. “Non sto dicendo che da solo sia sufficiente, ma è il tipo di concessioni di cui avremmo bisogno per porre fine al conflitto”. Per il capo della diplomazia americana è fondamentale la ‘resa’ di Kiev sulle terre rare perché questo capitolo porterebbe anche alla soluzione sul tema degli aiuti americani all’Ucraina. Si tratta di un ricatto ma la strada per Zelensky diventa sempre più stretta. “Ovviamente – precisa Rubio- sarà determinante ciò che accadrà domani”.